L'ho sempre interpretato come la giovinezza di Gandalf (in Occidente) che era stata dimenticata, dal momento che tutti gli Elfi e Dunedain ricordavano Valinor.
Qualsiasi elfo che non avesse rifiutato definitivamente la chiamata di andare a Valinor - progettando di diciamo nella Terra di Mezzo e svaniscono invece - destinato ad andare a Valinor un giorno nel prossimo o molto lontano futuro. Agli elfi era stato ripetutamente detto che era il loro destino andare a Valinor oppure svanire, e potevano vedere il mondo diventare sempre meno ospitale per loro nel corso dei millenni. Galadriel era l'unico esule a cui era ancora vietato tornare a Valinor al tempo della LOTR, e di certo non aveva dimenticato Valinor. Cantava chiedendosi se una nave potesse mai venire a portarla indietro attraverso un mare così ampio.
E i Dunedain non potevano dimenticare Valinor senza dimenticare il motivo della caduta di Numenor, la parte più importante dei loro miti e leggende di origine. A Gondor stavano ancora in silenzio e guardavano a ovest prima dei pasti, guardando verso Numenor che era, Elvenhome cioè, e Valinor che mai sarà.
L'Occidente non era stato dimenticato ma era una parte vitale di le vite intellettuali e spirituali di milioni di elfi e Dunedain e non Dunedain Gordorians - la popolazione di Gondor avrebbe dovuto essere di pochi milioni.
Ma certamente anche i maestri del sapere elfico e Dunedain avrebbero raramente menzionato o pensato al gesta di Olorin a Valinor, poiché lavorava per lo più senza essere visto dagli elfi. La giovinezza (relativa) di Gandalf come Olorin in Occidente fu in gran parte dimenticata e al massimo una nota a piè di pagina nella Terra di Mezzo.
Aggiunto il 14/08/2019.
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